"Camponogara nel Mistero": una sfida inaspettata
Dal sogno alla realtà, ecco com'è nato questo evento letterario e non solo!
“Ciao Kety, sono Emanuele”.
Emanuele Compagno, avvocato e giornalista, nonché Presidente delle Proloco Veneto.
“Ciao Emanuele! Tutto bene, grazie, tu?”.
“Non mi lamento. Mi chiedevo se volessi prendere in mano un festival letterario che mi piacerebbe fare in autunno. Hai presente le giornate del mistero? Ecco, mi piacerebbe organizzare qualcosa a tema però io ho già tanti impegni quindi dovresti seguirlo principalmente tu con chi preferisci. Puoi comunque contare su di me in ogni momento, farò da supervisore!”.
“Certo Emanuele, conta su di me!”.
Chiudo la conversazione e fisso il lago davanti a me. È giugno, fa caldissimo e io sono a pranzo fuori in un bel ristorante con le mie amiche fidate… Le stesse che si trasformano in implacabili critiche quando devono fare l’editing del romanzo.
Torno a tavola e gliene parlo, sono felici per me.
Avviso anche mio marito: so già che mi aiuterà.

Giugno.
Ora siamo a fine ottobre e mi sembra che il tempo sia volato.
In questi mesi ho fatto squadra con mio marito e Emanuele e ci siamo dati da fare affinché Camponogara avesse la sua bella festa dedicata al mistero e alle sue origini.
Anche se il fulcro centrale è la letteratura, abbiamo pensato che non deve essere una festa riservata solo a coloro che amano i libri. Deve essere un’occasione di gioia e di divertimento per tutti, grandi e piccini. Così sono arrivati i burattinai, gli artisti che giocano con il fuoco, truccabimbi, una lotteria, giochi e concorsi vari. Abbiamo pure avuto l’idea di rendere questo evento letterario più moderno, coinvolgendo i social media e tutti i lettori che lo popolano.
Ho cercato e contattato autori e bookblogger, cercato sponsor, fatto riprese e foto per raccontare al mio paese e a chi vorrà com’è nata questa festa e cosa promette d’essere. Ho avuto l’ennesima riprova che lavorare in squadra premia di più che non lavorare da soli.
Ripenso a quel giugno mentre fisso la tabella riassuntiva del festival, e mi viene il batticuore.
Sarò pure colei che intervisterà gli autori sul palco e che decreterà la “Miglior Bookblogger del Mistero”.
Per una volta non sarò io a dover spiegare i miei libri, ma aiuterò i miei colleghi a farsi conoscere dalla mia comunità.
Ho un po’ di paura ma esperienza insegna che se non ne avessi, non mi importerebbe nulla.

E invece m’importa, eccome! Quel giorno voglio vedere solo sorrisi, applausi, gente che si diverte.
Persone che non hanno paura di stare in mezzo a una folla e bambini con gli occhi pieni di stupore. Ragazzi che parlano affascinati con gli autori e pensano al proprio futuro.
Solo cose belle quel giorno.
Solo cose belle.
