5 COSE DA SAPERE SUL SELF PUBLISHING
Ecco cosa sapere per valutare al meglio una pubblicazione self-publishing
Quando sento parlare di self publishing, spesso percepisco molta confusione al riguardo e tantissimi pregiudizi.
Io ho esperienza sia con case editrici sia con il self: lasciatemi dunque spiegare un paio di cose che ho imparato sulla mia pelle.
Fare self publishing non è facile e questo lo dico a tutti coloro che vogliono approcciarsi a questo tipo di editoria. Con il self publishing devi curare il tuo libro non solo nel contenuto, ma anche nella forma: sei l’imprenditore di te stesso e devi creare un prodotto vendibile, dalla copertina al colore delle pagine. Devi anche saperlo promuovere, farlo conoscere, bussare ad almeno cento porte di giornali, blogger, eventi fieristici e simili per farti conoscere... Ed essere pronto a incassare tanti no! Devi organizzare tu le tue presentazioni e le tue interviste. Diventi quindi non solo scrittore, ma anche editore, commerciale, PR, e chi più ne ha, più ne metta. Senza contare che devi inevitabilmente sostenere dei costi, a volte piccoli, a volte più grandi, in base a quello che devi fare – nessuno ti regala niente, almeno agli inizi, e investire tanto, tanto tempo e tanta pazienza.

Il self publishing è gratis? No. Sfatiamo un mito: puoi pubblicare su una piattaforma gratuitamente ma, se vuoi dare ai tuoi lettori un libro che rispetti tutti i crismi e se vuoi farti conoscere al meglio, devi investire in una squadra di professionisti (o almeno di appassionati in materia) che ti sappiano aiutare. Con relativi probabili costi.
È facile pubblicare in self publishing? Beh, il processo tecnico di immissione del romanzo in rete ormai è diventato davvero un gioco per bambini. Ci sono tantissime piattaforme (da Lulù a Youcanprint alla famosissima Amazon) che offrono questo servizio gratuitamente e in cambio si trattengono una percentuale ragionevole dalla vendita della vostra opera. Però sappiate che se pensate di pubblicare senza dedicare impegno alla creazione o alla promozione del libro, il risultato sarà il tipico prodotto spazzatura che verrà snobbato da tanti (…nonostante magari la trama non sia male).

Preparatevi a ricevere una montagna di occhiatacce (o rispostacce): purtroppo il self non gode di buona reputazione e il motivo è per gran parte dovuto al punto precedente... Tutti i giorni si riversano nelle piattaforme tonnellate di libri non curati (…e a volte con una trama ben poco appetibile) che rovina l’intero segmento. Sappiate inoltre che non sarete i benvenuti in determinate iniziative culturali. Mi è capitato più volte di sentirmi dire che non ero ben accetta nella “fiera x” perché si preferiva dare la precedenza a piccole o medie CE, poco importava che queste fossero a pagamento e che non curassero assolutamente la qualità del libro presentato.
È quindi meglio pubblicare in self publishing o con una casa editrice a pagamento? Purtroppo, per la mia personale esperienza, non cambia molto, ma approfondiremo questa tema nel prossimo post.
E voi? Avete mai pensato di pubblicare in self? Fatemelo sapere!